Le Commissioni VI e X confermano la qualificazione in caso di lavori Superbonus sopra i 516mila euro.
Secondo quanto proposto, a decorrere dal 1° gennaio 2023, i lavori di superbonus e quelli che accedono alle opzioni alternative, dovranno essere eseguiti da imprese che dimostrino il possesso della qualificazione ai sensi dell’art. 84 del D. Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici), mentre a decorrere dal 1° luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, le imprese dovrebbero dimostrare di aver sottoscritto un contratto con una SOA per il conseguimento della qualificazione.
Approvato anche da parte delle Commissioni Finanze e Attività Produttive, il disegno di legge di conversione ora passa alla discussione in Senato. In sostanza, a partire dall’anno prossimo soltanto le imprese edili certificate con attestato Soa potranno realizzare i lavori del Superbonus, alla stregua degli operatori che sottoscrivono contratti pubblici.
Queste le condizioni previste:
- il nuovo regime di qualificazione scatterà dal 1° gennaio 2023, entrando a regime da luglio 2023;
- l’attestazione varrà solo per lavori di importo superiore a 516mila euro;
- dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 chi vorrà sottoscrivere contratti di appalto o di subappalto potrà farlo avendo firmato un contratto con una Soa per avviare il procedimento di attestazione.
Si tratta di un’ulteriore misura a contrasto di possibili usi distorti e speculativi degli incentivi da parte di imprese non attestate e senza alcun indice di affidabilità, finora applicata solo alla ricostruzione degli edifici post sisma 2016, con la differenza che nel caso del cratere si tratta di contributi erogati direttamente dallo Stato e non di sconti e agevolazioni fiscali.
Inoltre è stato approvato anche l’emendamento che vincola le imprese edili alla sottoscrizione del CCNL edilizia in caso di lavori Superbonus con importo superiore ai 70mila euro, specificando che l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi si riferisce esclusivamente ai soli lavori edili.
L’obbligo di attestazione SOA è stato accolto in maniera diversa nel settore. Il presidente di ANCE Gabriele Buia ha sottolineato come la qualificazione punta a combattere concretamente l’illegalità e a garantire sul serio la sicurezza sul lavoro, anche se essa è in parte vanificata dalla soglia, piuttosto alta, di 516mila euro e dal fatto che essa verrà applicata concretamente nel 2023, ossia a ridosso del termine – almeno per il momento – per l’utilizzo del Superbonus con l’aliquota del 110%.
Di diverso avviso invece associazioni di settore come Confartigianato e CNA, che vedono la qualificazione come un’ulteriore barriera burocratica, che escluderà almeno l’80% delle piccole e medie imprese dal mercato della riqualificazione edilizia.