La centrale acquisti italiana, metterà a disposizione la sua piattaforma non solo per le manutenzioni ma anche per gli appalti della pubblica amministrazione che mirano a realizzare lavori nuovi.
Il settore delle opere pubbliche è un mercato che nel 2020 (fonte Anac) ha fatto registrare circa 50mila procedure di acquisto per un importo complessivo di quasi 53 miliardi.
Consip offre alle amministrazioni e imprese coinvolte in queste procedure due nuove modalità digitali di acquisto.
- La prima è l’ampliamento dei bandi del segmento “Mercato elettronico della Pa” (Mepa) – attivi dal 2016 e finora dedicati ai soli lavori di manutenzione – a tutte le tipologie di lavori pubblici, incluse le nuove opere. Le amministrazioni potranno svolgere così negoziazioni con i fornitori abilitati da Consip – quasi 42mila – fino a un valore massimo di 5,38 milioni, la soglia sotto la quale le procedure sono semplificate. Questa estensione permetterà alle Pa, di acquisire strutture prefabbricate in cemento armato, di realizzare componenti strutturali in acciaio o metallo e di appaltare la demolizione di opere. Infine, da quest’anno sarà per la prima volta possibile bandire sul Mepa anche concessioni di servizi.
- La seconda possibilità offerta è l’estensione dell’utilizzo delle “gare in asp” (Application service provider), cioè le gare sopra o sotto soglia comunitaria bandite autonomamente dalle pubbliche amministrazioni, con il supporto tecnico-operativo di Consip, avvalendosi a titolo gratuito della piattaforma.